A veces prefiero mil heridas de amores inapropiados antes que ser lastimada por alguien que me importe de verdad. Miro el plato y te miro, mis ojos tímidos se pierden en los tuyos. Tu mirada fija, casi escrutadora, parece analizarme a través de tus gafas. Me cuesta mantener una mirada que no sé a que conduce. Temo que puedas ver mis cicatrices, mi aparente esfuerzo por mantener una conversación torpe, mientras tus ojos siguen fijos y los míos quieren salir corriendo.
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Un ascensore ci conduce al sesto piano. È una terrazza clandestina nel cuore di Madrid che poche persone conoscono. Il posto sembra promettente. Ci sistemammo in un angolo con viste notturne della cittá. Fin dall’inizio, non posso togliere gli occhi di dosso alle luci, di quegli ombrelloni che dall’alto sembrano piccoli. La vita del venerdì è la cosa più vicina ad un formicaio. Mi sento a disagio indossando il capotto, ma il freddo si insinua attraverso le fessure della vetrata. Non prestiamo attenzione alla frittata che accompagna le nostre birre. Questi primi incontri, richiedono troppo sforzo che a volte, mi chiedo se ne vale la pena.
A volte io preferisco infliggere mille ferite d’amore piuttosto che essere ferita da qualcuno del quale veramente mi importa. Guardo il piatto e ti guardo, i miei occhi timidi sono persi nei tuoi. Il tuo sguardo sembra analizzarmi attraverso i tuoi occhiali. Faccio fatica a sostenere il tuo sguardo. Ho paura di mostrare le mie cicatrici, il mio sforzo apparente nel sostenere una goffa conversazione, mentre i tuoi occhi mi fissano e i miei vogliono scappare.
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Foto: Man Ray